La visita di Fabrizio Lanciani
A dare il via alla Riunione è il presidente di sezione Berardino Lattanzi che introduce l’ospite illustrando il suo brillante curriculum e poi gli lascia la parola. Lanciani, dopo aver portato i saluti del neo presidente regionale Angelo Martino Giancola, inizia la sua discussione con un titolo che attira da subito la curiosità di tutti i presenti in sala: “Arbitro e Marketing“.
L’Arbitro è come un prodotto di consumo e in quanto tale deve piacere. Egli deve investire su sé stesso, attraverso la conoscenza del regolamento e la preparazione atletica, aspetti imprescindibili per chiunque vuole scendere in campo la domenica. Sorge dunque una domanda: a chi deve vendere l’Arbitro il proprio prodotto? Tante le risposte: all’Organo Tecnico, attraverso la prestazione sul campo, ma non solo. Deve infatti adattarsi a quelle che sono le disposizioni impartite durante le riunioni e soprattutto deve farsi sempre trovare pronto nel momento della necessità. E ancora l’arbitro deve vendersi all’osservatore, dando il meglio di sé in campo ma anche dimostrando la propria maturità al momento del colloquio quando si devono accettare consigli e indicazioni senza chiudersi.
L’arbitro deve poi vendersi ai suoi colleghi, instaurando rapporti di amicizia e solidarietà tecnica e rispettando gli assistenti con i quali dirige una gara. L’Arbitro deve vendere sé stesso anche ai calciatori, dimostrando educazione ma anche autorevolezza, facendo sì che le sue indicazioni e decisioni siano accettate. Non sono gli arbitri a dover temere i calciatori ma questi ultimi che devono rispettare il ruolo e la figura che si rappresenta sul terreno di gioco.
Continua ancora la lista di Fabrizio, che dedica spazio a tutte le varie componenti del mondo calcistico. L’Arbitro infatti deve essere anche in grado di vendere la sua figura ai dirigenti, attraverso l’aspetto e l’atteggiamento quando si arriva al campo e quando si mostra, in ogni momento, la propria serietà e professionalità.
Anche il Giudice Sportivo si rivela un inaspettato acquirente. Infatti l’arbitro deve dimostrare la sua taratura anche nel redigere il referto, che deve essere una vera fotografia della gara per chi non l’ha vista. Infine spazio anche per pubblico e stampa, poiché si è arbitri non solo in campo ma nella vita di tutti i giorni e come tali bisogna vendersi anche di fronte agli amici, ai vicini di casa e anche a chi pensiamo non ci conosca. Insomma, conclude Fabrizio, non parliamo di Arbitro venduto ma… vendibile!